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Deep science e il futuro della ricerca. Successo per il primo workshop CAAD di citometria molecolare

Oltre 140 ricercatori, in presenza e online, hanno preso parte all'evento del 28 giugno sulle potenzialità dell’analisi cellulare ad alta risoluzione

Di Lucilla Cagnoni

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primo workshop CAAD di citometria molecolare
Primo workshop CAAD di citometria molecolare

Martedì 28 giugno 2022 presso il CAAD UPO (Centro di ricerca Traslazionale sulle Malattie Autoimmuni ed Allergiche) si è svolto il primo workshop di citometria molecolare in collaborazione con Becton Dickinson (BD) Bioscience, industria biomedica leader a livello mondiale che sviluppa, produce e commercializza strumentazione e reagenti impiegati nella diagnostica avanzata e nella ricerca.

L’evento ha coinvolto autorevoli relatori nazionali ed internazionali provenienti dal mondo della ricerca universitaria e aziendale, che hanno guidato il numeroso pubblico alla scoperta delle straordinarie potenzialità dell’analisi cellulare ad alta risoluzione.

Hanno inaugurato la giornata il professor Claudio Santoro, direttore di UPO-CAAD, e la professoressa Annalisa Chiocchetti. La Docente ha ripercorso la storia del centro, spiegando come la facility di citofluorimetria di futura generazione in dotazione al CAAD abbia costituito un ingente investimento che permette di effettuare studi di eccellenza in campo immunologico, al servizio della nostra università e non solo. Sono poi intervenuti ricercatori e clinici UPO, che hanno illustrato i traguardi raggiunti negli ultimi anni nel contesto della ricerca sulle malattie autoimmuni (il CAAD rappresenta un centro di riferimento nella regione Piemonte in questo ambito) e sul COVID-19, grazie all’utilizzo degli strumenti tecnologici all’avanguardia presenti nella facility di citometria. Tali contributi scientifici hanno avviato uno stimolante dialogo con gli esponenti di BD Bioscience, che hanno illustrato le straordinarie potenzialità delle tecniche di deep science, ovvero “scienze profonde”.

“Si tratta del futuro della ricerca applicata, traslazionale e clinica - ha spiegato la professoressa Chiocchetti - che si pone l’obiettivo di scoprire nuove popolazioni cellulari e biomarcatori precoci di malattia e i cui risultati vanno collocati in un contesto multi-prospettico che include, oltre alle ricadute cliniche, anche l’applicazione industriale.”

L’evento ha portato al CAAD ottanta ricercatori provenienti da centri di eccellenza del nord e centro Italia, senza contare gli oltre sessanta partecipanti che hanno scelto di seguire l'evento da remoto. I partecipanti hanno avuto l’occasione di effettuare un tour guidato del centro per vedere da vicino le strumentazioni all’avanguardia presenti all’interno del CAAD. 
 

    Ultima modifica 4 Agosto 2022

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