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Il DISSTE a Pollenzo al convegno ISGSS "Shaping Gastronomy: Regenerating Food Systems and Societies" per parlare di alimentazione e sostenibilità

Le professoresse Maria Cavaletto e Rossana Pennazio, il professor Enrico Ferrero e la dottoressa Annalisa Givonetti hanno rappresentato il DISSTE al convegno promosso dalla Società internazionale di Scienze e Studi Gastronomici. I loro interventi sulla composizione dei latti in formula per neonati e sull’agroforestazione hanno presentato soluzioni sostenibili a problemi contemporanei, contribuendo all’approccio multidisciplinare dell’evento.

Di Paola Brullo

Data di pubblicazione

I relatori del convegno "Shaping Gastronomy: Regenerating Food Systems and Societies"
I relatori del convegno "Shaping Gastronomy: Regenerating Food Systems and Societies"

credits © UPO

Dal 26 al 28 settembre, presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, si è svolto il convegno della Società internazionale di Scienze e Studi Gastronomici ISGSS "Shaping Gastronomy: Regenerating Food Systems and Societies". Il DISSTE ha partecipato con due interventi tematici all’evento che, come obiettivo primario, aveva lo scambio di conoscenze e riflessioni sull'interconnessione tra gastronomia, sostenibilità alimentare, transizione ecologica e giustizia alimentare, seguendo diversi filoni narrativi.

In questo contesto, hanno vestito i panni di relatrici e relatore la professoressa Maria Cavaletto, docente di Biochimica, la dottoressa Annalisa Givonetti, ricercatrice, la professoressa Rossana Pennazio, docente di Diritto agroalimentare e il professor Enrico Ferrero, docente di Oceanografia e fisica dell’atmosfera.

Per il panel Food choices, well-being and one health, Maria Cavaletto e Annalisa Givonetti hanno condotto l’intervento “Human milk “message” is the driver for re-shaping sustainable infant formula", focalizzato sull'utilizzo dei latti in formula e sulla loro composizione come sostituti del latte materno per i neonati che non possono essere allattati al seno. “In particolare – spiega la professoressa Cavaletto – abbiamo voluto sottolineare come, per la loro composizione, i latti in formula, prodotti industrialmente a partire dal processamento del latte bovino con l'addizione di grassi vegetali, siano ancora lontani dal latte umano, poiché poveri di molecole bioattive. Ci siamo soffermate anche sulla carenza di una regolamentazione univoca a livello internazionale che impedisce alle mamme italiane e, in generale, europee di poter acquistare i nuovi latti in formula contenenti la componente MFGM, ovvero le membrane associate ai globuli di grasso, che sono invece disponibili negli Stati Uniti. Numerosi trials clinici hanno ormai dimostrato che i latti in formula addizionati di MFGM sono capaci di migliorare le difese immunitarie e lo sviluppo cognitivo del neonato”.

Rossana Pennazio e Enrico Ferrero, invece, sono intervenuti sul tema Justice, governance, and sovereignties, con uno speech dal titolo "Climate change and agroforestry in agri-food systems", sulle nuove sfide che il sistema agroalimentare deve fronteggiare a causa dei cambiamenti climatici. È la professoressa Pennazio a chiarire il nucleo dell’intervento: “Oltre agli eventi catastrofici, bisogna tenere presente che l'aumento delle temperature provoca una variazione delle colture in relazione alle condizioni climatiche alle diverse latitudini: ciò impone urgenti azioni, tanto di adattamento quanto di mitigazione. In particolare, tra le più significative si distinguono le cosiddette “soluzioni basate sulla natura”, basate, cioè, su effetti naturali e compatibili con la conservazione degli ecosistemi e della biodiversità. La nostra ricerca si incentra sull'agroforestazione, una soluzione agronomica che combina la produzione agricola con la forestazione. In questo modo si crea un ecosistema più resiliente in cui gli alberi forniscono ombra alle colture, protezione dal vento e habitat per la fauna selvatica. A ben vedere, inoltre, la scarsità di terreni coltivabili adatti nello scenario del cambiamento climatico è considerata il fattore principale di aumento del divario tra produzione e domanda di cibo con implicazioni importanti in termini di food security e food justice, temi discussi nel congresso internazionale secondo un approccio spiccatamente multidisciplinare”.

Due contributi che, nell’ecosistema del convegno, hanno messo a fuoco le sfide contemporanee legate a diversi aspetti dell’alimentazione, promuovendo pratiche più sostenibili.

    Ultima modifica 7 Ottobre 2024

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