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RUS e gli atenei italiani a Dubai per alimentare il dibattito sul futuro del clima
La Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS) e altri rappresentanti degli atenei italiani hanno partecipato a Cop28, la ventottesima conferenza mondiale annuale delle Nazioni Unite sull’azione per il clima. L’Università del Piemonte Orientale ha partecipato agli incontri grazie a Carmen Aina, attuale presidente di RUS Piemonte.
Di Leonardo D'Amico
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credits © UPO/Archivio di Ateneo
La RUS, Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile, insieme ai rappresentanti di alcuni atenei italiani hanno partecipato a COP28, la ventottesima conferenza mondiale annuale delle Nazioni Unite sull’azione per il clima che si sta tenendo a Dubai.
L’Università del Piemonte Orientale è stata rappresentata dalla professoressa Carmen Aina, delegata di Ateneo per la rete e attuale presidente della sottorete RUS Piemonte che vede i quattro Atenei piemontesi collaborare per la promozione dei diciassette obiettivi di sostenibilità dell’agenda ONU 2030.
Nel panel presso il padiglione Italia che ha trattato il tema del Ruolo delle università nel processo di decarbonizzazione delle aree urbane, Carmen Aina ha presentato l’esperienza della RUS Piemonte come esempio di cooperazione per accelerare l’implementazione della strategia di sviluppo sostenibile a livello regionale; la Professoressa ha evidenziato i vantaggi dell’uso di un approccio al tema in termini multi- e trans-disciplinari grazie alla complementarietà delle competenze dei quattro atenei, attitudine che ha favorito iniziative di dialogo con le istituzioni, le associazioni di categoria e gli istituti di ricerca.
«Questo approccio collaborativo – spiega la professoressa Aina – ha suscitato molto interesse tra i partecipanti e al sistema universitario italiano è stato riconosciuto il ruolo di motore verso il raggiungimento di un modello di sviluppo sostenibile, proprio attraverso la formazione di nuove figure professionali, la ricerca e la diffusione di una cultura sostenibile fondata su risultati scientifici. La capacità di fare rete e creare connessioni consente di supportare, ancora di più oggi, i vari stakeholder nelle numerose attività legate alla transizione ecologica, sottolineando la centralità dell’educazione come acceleratore di cambiamento sul sentiero della sostenibilità.»
«Malgrado le nutrite critiche – continua Aina – è stata un’edizione della Cop di fondamentale importanza, specialmente per l’impegno a svolgere una valutazione degli effetti delle azioni nel contrasto ai cambiamenti climatici implementate dagli accordi di Parigi ad oggi.»
Al centro delle discussioni vi è stato il tema delle fonti energetiche alternative, i phase out, i combustibili fossili e gli aiuti cosiddetti “Loss and damage” ai paesi che maggiormente soffrono dei cambiamenti climatici, pur essendone in minima parte responsabili. Molti paesi si aspettavano accordi coraggiosi, ma come sembra emergere dalle ultime trattative, si arriverà a una soluzione di compromesso, dove viene incluso per la prima volta il termine “combustibili fossili”, nonostante la dicitura “phasing out” sia stata sostituita da “transitioning away”.
«COP28 – conclude Aina – sta evidenziando come sia davvero complesso riuscire ad allineare interessi economici fortemente opposti. Credo, tuttavia, che ci sia speranza per il futuro e ne è testimonianza l’iniziativa promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica “Youth-led solutions to the climate crisis”, durante la quale giovani provenienti da tutto il mondo hanno portato idee e soluzioni concrete per agire immediatamente nell’arginare gli effetti dell’emergenza climatica. Il loro attivismo e la loro determinazione mi spinge a pensare che con un approccio bottom-up riusciranno a proteggere il nostro common future e noi, come università, possiamo aiutarli fornendo loro gli strumenti di conoscenza necessari.»
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Ultima modifica 13 Dicembre 2023
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