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Laurearsi in tempo di pandemie e di infodemie
Studenti e docenti non si fermano, ma l'emergenza COVID-19 condiziona fortemente la vita universitaria e assume un ruolo chiave nella stesura delle tesi di laurea. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Elena Gamerro
Di Leonardo D'Amico
Data di pubblicazione

Covid-19 ha sconvolto il mondo intero, ribaltando molti dei paradigmi entro i quali siamo solitamente abituati a muoverci e costringendoci ad adattarci a una condizione radicalmente nuova, mai vissuta. Non fa eccezione l'università, che ha dovuto ripensare il modo in cui opera per garantire ai docenti la possibilità di insegnare e agli studenti il diritto di laurearsi in tempi adeguati.
Elena Gamerro è gattinarese, vive a Balocco ed è laureanda magistrale del corso in Lingue, Culture, Turismo; rappresenta un caso emblematico sotto molti punti di vista. Abbiamo fatto due chiacchiere con lei quando mancano poche settimane alla discussione (da casa) della sua tesi.
Partiamo dalla fine Elena. Il suo correlatore sarebbe stato il professor Gian-Luigi Bulsei.
Esattamente; e lo sarà. “Le scienze umane sono importanti per sviluppare ed esercitare la riflessione, lo spirito critico. Le parole chiave sono la conoscenza e la coscienza […]”; con queste parole Radio 6023 ha voluto ricordare il Professore ed è con la mia discussione che vorrei rendere un piccolo, profondamente sentito, omaggio a quanto ci è stato insegnato e dedicato dal professor Bulsei, con sorriso e pazienza costanti. La sete di conoscere e l’arte di saper comunicare è quanto ha condiviso con noi e rappresentano il filo conduttore del mio elaborato che di qui a poco il Professore avrebbe letto e, credo, apprezzato.
La sua tesi si intitola "Smart technologies, Turismo e Infodemia. Il caso Covid-19". Era quasi pronta già a gennaio e parlava soprattutto dell'effetto delle fake news sul turismo da e verso la Cina dal punto di vista dei tour operator; poi però ha dovuto aggiungere qualche capitolo.
Sì, sotto l’importante supervisione della professoressa Antonella Capriello, l’interesse nei confronti della comunicazione attraverso i canali frutto dell’innovazione digitale, il rispettivo effetto a livello sociale ed economico e, in particolare, rapportato al settore turistico, si è immediatamente rivolto verso il caso COVID-19. Inizialmente orientata verso la destinazione Cina e, a seguito degli eventi, ahimè anche verso il nostro Paese, ho ritenuto interessante comprendere i comportamenti di una forma di contagio parallela, spesso sottovalutata, che è l’infodemia. Neologismo che, sposando i due termini “informazione” ed “epidemia” allude alla rapida diffusione di disinformazione che, proprio come un’epidemia, contagia chi è sprovvisto di spirito critico: il vaccino contro le fake news.
Nel pieno dell'emergenza tendiamo a considerare, a torto o a ragione, il Coronavirus come un problema soprattutto sanitario. Tuttavia Covid-19 ha già influenzato pesantemente la società sia dal punto di vista economico sia da quello delle relazioni interpersonali. Il suo è un lavoro di stampo umanistico, di ricerca sperimentale. Qual è la tesi che ne sta alla base?
Le interviste ad alcune agenzie di viaggio e strutture ricettive sul territorio piemontese hanno avuto lo scopo di guidarmi lungo la comprensione degli impatti su piani diversi. Da quello economico a quello sociale e comunicativo; ciò mi ha permesso di riflettere su come tutto si riconduca a un problema, il più delle volte, comunicativo. Una comunicazione basata su evidenze scientifiche è la chiave per saper affrontare adeguatamente un problema su qualsiasi fronte e indipendentemente da quale ambito coinvolga.
Tra qualche giorno lei conseguirà la laurea magistrale in Marketing e comunicazione delle imprese turistiche in maniera imprevedibile fino a poche settimane fa, discutendo la sua tesi di fronte a una telecamera. La Commissione e la sua relatrice Antonella Capriello interagiranno con lei dalle loro abitazioni. Lei una tesi di laurea l'ha già discussa in passato; le sembra così impossibile pareggiare la felicità provata due anni fa?
È curioso. Soprattutto nell’ottica di poter raggiungere questo traguardo toccando con mano un aspetto saliente di questa tesi, le smart technologies. A inizio percorso non avrei immaginato di discuterla ricorrendo a un dialogo mediato da telecamera, ma avvicinandomi col pensiero a questa modalità riesco a trarre lati positivi che, diversamente, non avrei preso in considerazione. Quello, per esempio, di saper cogliere il valore di un cenno o sorriso rispetto al calore umano di uno sguardo e di una stretta di mano.
Con i festeggiamenti post-laurea come la mettiamo?
Credo che questo periodo ci stia insegnando a valorizzare quanto abbiamo e che non sempre sappiamo apprezzare. Quello che mi sta a cuore è condividere la giornata della mia discussione con gli affetti a me più vicini: i miei genitori e, in particolare, le mie nonne che, da casa, avranno modo di seguire la discussione in prima linea. Certo, all’appello mancheranno diverse persone a me care che avrei voluto fossero presenti, ma ci sarà tempo per gioire a pieno e, magari, festeggiare anche un traguardo collettivo, quando tutto questo sarà finito.
Ultima modifica 22 Agosto 2022
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