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Scienza e Ricerca

Al CAAD di Novara il meeting del progetto “BIOACTION - Bacteria biofilm as bio-factory for tissue regeneration”

Due giorni di confronto interdisciplinare, presso il CAAD di Novara, tra gli esperti del progetto “Bioaction”, coordinato dalla direttrice del DISS Lia Rimondini in qualità di principal investigator. “Bioaction” è un progetto finanziato dallo European Innovation Council’s Pathfinder Open e dall'Unione Europea (Grant Agreement 101098972) che cerca di affrontare le infezioni associate agli impianti da una nuova prospettiva.

Di Simone Sarasso

Data di pubblicazione

Bioaction_Caad_01-02.10.24
Bioaction_Caad_01-02.10.24

credits © UPO

Il Centro di Ricerca Traslazionale sulle Malattie Autoimmuni e Allergiche (CAAD) di Novara l'1 e il 2 ottobre 2024 ha ospitato il meeting organizzato in occasione del diciottesimo mese del progetto "BIOACTION - Bacteria biofilm as bio-factory for tissue regeneration".

"Bioaction" è un progetto finanziato dallo European Innovation Council’s Pathfinder Open e dall'Unione Europea (Grant Agreement 101098972) che cerca di affrontare le infezioni associate agli impianti da una prospettiva completamente nuova. Invece di combattere semplicemente contro i batteri patogeni, il lavoro di ricerca mira a trasformare questi batteri in preziosi alleati nella promozione della rigenerazione dei tessuti. L'approccio è un'alternativa alle tradizionali terapie antibiotiche, che spesso esacerbano il crescente problema della resistenza antimicrobica. Il rivoluzionario concept prevede l'utilizzazione di idrogel per convertire il biofilm batterico in una tissue regenaration bio-factory.

Il progetto di ricerca interdisciplinare, frutto di una collaborazione tra partner internazionali (UPO, National Research Council of Italy, IPCB - Istituto Polimeri Compositi e Biomateriali, ISB - Institute of Biological Systems, Ferentis, IBEC - Institute for Bioengeneering of Catalonia, Università di Liegi, INSociety e AO Research Institute (ARI) di Davos) vede l'Università del Piemonte Orientale in prima fila tra i contributor.

Lia Rimondini, direttrice del Dipartimento di Scienza della Salute e principal investigator dichiara: «Nello specifico, noi ci occupiamo di fornire i modelli avanzati in vitro che permettono di simulare i tessuti infiammati. Il CAAD offre tutte le tecnologie, le risorse umane e le skill necessarie per sviluppare questo tipo di studio». Il team UPO annovera tra i suoi membri Diego Cotella professore associato di Biologia medica, Andrea Cochis professore associato di Scienze tecniche mediche applicate, Annalisa Chiocchetti, professoressa ordinaria di Patologia generale, Francesca Boccafoschi, professoressa ordinaria di Anatomia umana, Marisa Gariglio, professoressa ordinaria di Microbiologia e microbiologia clinica e il dottor Giuseppe Cappellano, ricercatore di Patologia generale.

Il meeting si è articolato in due giorni di confronto interdisciplinare tra gli illustri partecipanti attraverso panel dedicati al lavoro dei vari work package coinvolti. Luigi Ambrosio, past director e ricercatore emerito dell'Istituto per i Polimeri, Compositi e Biomateriali (IPCB-CNR) del Consiglio Nazionale delle Ricerche ha aperto i lavori in qualità di coordinatore del progetto. 

La dottoressa Laura Martinelli, CEO e founder di INsociety ha chiosato ricordando l'ambizioso obiettivo di "Bioaction": «Trasformare l'infezione in una risorsa di rigenerazione».

 

    Ultima modifica 2 Ottobre 2024

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