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Gli anziani, vere vittime dimenticate del conflitto russo-ucraino

Anche i ricercatori del Crimedim, attraverso una research letter pubblicata dalla rivista Lancet, mettono in guardia sulla crisi umanitaria in Ucraina che coinvolge soprattutto le persone nella terza età

Di Leonardo D'Amico

9 marzo 2022. Militari e civili durante l'evacuazione della città di Irpin.
9 marzo 2022. Militari e civili durante l'evacuazione della città di Irpin.

credits © ©palinchak/123RF.COM

La rivista The Lancet Public Health ha recentemente pubblicato una research letter che mette in guardia la comunità scientifica e l'opinione pubblica sulla crisi umanitaria relativa agli anziani dopo l'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito russo. Martina Valente, ricercatrice del Crimedim UPO (Center for Research and Training in Disaster Medicine, Humanitarian Aid and Global Health), ha firmato la lettera insieme ai colleghi Benedetta Armocida (Istituto Superiore di Sanità, Roma), Silvia Ussai (Università di Cagliari), Maksym Pavlovych (ricercatore ucraino attualmente impegnato al CNR e all'Università di Cagliari), Eduardo Missoni (Università Bocconi), Marco Pistis (Università di Cagliari), Baldassare Lauria (Fondazione Gulotta Firenze), Flavia Bustreo (Fondazione Botnar, Ginevra) e Graziano Onder (Istituto Superiore di Sanità, Roma).

Sebbene gli anziani siano un gruppo vulnerabile nelle crisi umanitarie, essi non sono stati tradizionalmente considerati una priorità per l'assistenza umanitaria. "Le linee guida internazionali prendono in considerazione gli anziani — si legge nella research letter — ed esistono raccomandazioni specifiche sull'inclusione di questa popolazione nelle crisi umanitarie; tuttavia, la loro concreta applicabilità nel mondo reale rimane limitata."

"La popolazione anziana in contesti umanitari — proseguono i ricercatori — è coinvolta in problematiche specifiche, comprese le difficoltà di accesso al cibo, all'acqua potabile e ai servizi sanitari. Altre criticità sono costituite da una maggiore suscettibilità alle malattie, alla malnutrizione, alle disabilità e alle lesioni; gli anziani sono a maggiore rischio di discriminazione e di violenza, in particolare le persone con disabilità; la gestione delle condizioni croniche può divenire inappropriata ma vi sono problematiche legate anche allo status socioeconomico, alla dipendenza finanziaria e all'emarginazione sociale ed economica. I professionisti umanitari formati con una competenza specifica nei bisogni di assistenza sanitaria degli anziani sono pochi e scarseggiano anche farmaci e tecnologie con la conseguente interruzione delle cure e dell'assistenza; gli anziani, inoltre, hanno maggiori difficoltà di spostamento e migrazione, aspetto che ha spesso come conseguenza il fatto di rimanere intrappolati in zone altamente pericolose per chiunque."

I ricercatori chiedono con forza che gli anziani vengano messi al centro della risposta umanitaria al conflitto in Ucraina, anche e soprattutto perché "essi costituiscono un sostegno fondamentale per la comunità attraverso la condivisione di valori, ricordi, cultura e solidarietà." L'azione umanitaria si fonda sui principi di umanità e imparzialità e sul fatto che tutte le persone hanno uguale valore e dignità; sono concetti condivisi nella comunità internazionale anche attraverso gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'ONU, oggi più che mai messi in discussione nelle regioni travolte dalla guerra e dalla barbarie.

 

Leggi il testo completo della research letter cliccando qui.

    Ultima modifica 12 Ottobre 2022

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